La Commissione Europea ha presentato il Pacchetto Omnibus, che promette di semplificare la direttiva CSRD sui bilanci di sostenibilità. Ecco i principali cambiamenti proposti:
1. Rinvio per alcune imprese: L’obbligo di reporting per le imprese che non sono di interesse pubblico viene posticipato di due anni, con l’obbligo di fare il bilancio 2025 (relativo al 2024) secondo gli standard Esrs.
2. Taglio significativo delle imprese obbligate: Viene proposto un taglio dell’80% delle altre imprese obbligate al reporting di sostenibilità, con l’obbligo esteso solo a quelle più grandi.
3. Tempistiche: Il pacchetto Omnibus dovrà passare attraverso il Parlamento e il Consiglio Europeo, e se tutto va secondo i piani, il processo richiederà quattro-sei mesi prima che venga recepito nei singoli Paesi.
4. Situazione in Italia: In Italia, la direttiva CSRD è già legge, recepita tramite il decreto legislativo 125/2024, creando un disallineamento temporale tra la legislazione nazionale e le nuove proposte europee, che potrebbero comportare difficoltà per le imprese nell’adattarsi a regole in evoluzione.
5. Impatto per le imprese: Giancarlo Attolini, presidente di Accountancy Europe, sottolinea che le imprese, specialmente quelle che superano determinati limiti (250 dipendenti, patrimonio di 25 milioni, ricavi di 50 milioni), dovranno iniziare subito a raccogliere dati e fare un’analisi della doppia materialità (impatto ambientale e sociale delle loro attività e l’effetto che i fattori ambientali/sociali hanno sul loro business).
6. Semplificazione per le banche: La proposta prevede anche una modifica della regola del Green Asset Ratio per le banche, che potrebbe ridurre l’obbligo di report sui crediti alle imprese con meno di 1.000 dipendenti.
7. Cultura della sostenibilità: Nonostante le semplificazioni, molte aziende continuano a dare grande importanza alla sostenibilità, non solo per rispettare le normative ma anche per mantenere la credibilità sul mercato. Ad esempio, un’impresa metalmeccanica ha dovuto rispondere a un questionario di sostenibilità per continuare a lavorare con un suo committente multinazionale svedese.
8. Doppia materialità confermata: La Commissione conferma l’importanza della doppia materialità, ossia la necessità per le aziende di considerare l’impatto delle loro attività sull’ambiente e sulla società, e come i fattori ambientali e sociali influenzano il loro business. Questa misura è stata apprezzata dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti che ha sottolineato l’importanza di rendere volontario il bilancio di sostenibilità per stimolare la competitività delle imprese.
9. Obiettivo: Ridurre la burocrazia e semplificare l’ambiente imprenditoriale (semplificare le regole dell’UE per cittadini e aziende) – tutto basato sul rapporto Draghi. Le proposte saranno ora sottoposte al Parlamento europeo e al Consiglio per la loro valutazione e adozione. La Commissione vuole ridurre gli oneri amministrativi del 25% e del 35% per le piccole e medie imprese, entro la fine del suo mandato nel 2029.
Fonte: IlSole24Ore